venerdì 6 aprile 2012

04 - 06/04/2012


Lunga assenza. Sì, ma con giustificato motivo. Quindi, mega post di ritorno.

L'assenza in prevalenza è dovuta al fatto che ho passato una settimana per preparami a partire e praticamente una settimana in "vacanza. Londra è stata grandiosa, Londra è grandiosa. Voglio tornarci. Mi son divertito, ho scoperto che c'è un mondo fuori queste quattro mure. E che voglio andarmene, prima o poi. Prima o poi parlerò anche per bene di tutto il viaggio, come già sto facendo e farò sul mio primo blog.
Da scrittore ho pensato di andare là e scrivere un libro da Starbucks. Sono rimasto colpito, affascinato. Sconvolto. Un vero e proprio mix di emozioni...

Però sono anche tornato più esausto di prima. Mi sono buttato subito in certi pensieri: scuola, futuro, lavoro ma anche....
Lo uso proprio come un diario adesso: lontano da casa, lontano da certe persone mi sono accorto che qualcosa mancava. la notte non dormivo e allora pensavo. pensavo alla bellezza di Londra ma pensavo anche ad avere qualcuno al mio fianco. La mattina prima di partire, quasi per caso, come successe un po' per quella canzone che mi scosse quando ne ebbi bisogno qualche mese fa, ho scelto di mettere la canzone degli Stadio che mi ha turbato. La canzone è UN DISPERATO BISOGNO D'AMORE. Ci sto pensando anche ora. L'ho ascoltata prima. Il pomeriggio primo di partire sono stato per un'ora e mezza sdraiato in un parco ad ascoltare musica. Non ci voleva. Nonostante ascoltassi indie rock, metal o che so altro, io pensavo a quella canzone.
Come forse si saprà sto cercando di trovare tempo per scrivere un libro. Che poi, anche se non in modo "esplicito" parla anche di amore, amore adolescenziale. E sinceramente io sono innamorato (almeno penso) e voglio però sperimentare qualcosa con lei, la mia amata.

Tornato da Londra mi sono praticamente defilato da tutto, un po' anche dalla scuola. Volevo riprendermi dalla ripresa. E questa settimana, pur scorrendo veloce a causa della Pasqua, mi ha visto ancora scombussolato. Ho ripreso piano piano a leggere, ho ripreso oggi con il pc ma non ce la faccio a riprendere a scrivere. Ho una specie di blocco. Penso che la scrittura possa essere il mio futuro, lo spero tanto almeno. Ma non riesco a scrivere perchè se parlo di Massimo e di Elisabetta (o come li chiamo io Max e Liz) penso a quel giorno afoso di luglio e a tutte le volte che la vedo, a tutte le volte che mi sorride. A volte vado in fissa pensando ai suoi occhi o a lei che balla. Sono perso. Ma stavolta in negativo. Il motivo che mi ha spinto a scrivere questa storia, mi sta bloccando.

Sono poi uno molto insicuro, oltre che molto consapevole. Conscio che tra me e lei non c'è futuro. Ma niente.

Di tutto queste ne risente questo blog/diario e il blog principale. Anche se ho constatato che è meglio abbandonare le date prefissate e buttare lì tutto un po' come capita. Come facevo prima. Se aspetto la voglio di scrivere ogni giorno, non ce la farò mai... E così torno a pensare alla mia incoerenza e alla mia insicurezza. Mi faccio schifo pensando che mi sto confidando con un computer e non con i miei amici. Non trovo nemmeno il coraggio di parlarle.
Sono perso.

E si che ho sempre pensato di essere immune al blocco dello scrittore. Mai una volta da quando ho incominciato mi è capitato un qualche intoppo. Ancora adesso le idee sfavillano nella mia testa (sfavillare non è il verbo giusto, lo so) ma con Max e Liz non riesco andare avanti...
Ok, troppa roba, continuo domani

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